Serendipità o meglio Serendipity

Il termine serendipità indica l’occasione di fare scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Il termine fu coniato in inglese da Horace Walpole nel XVIII secolo e rientra pertanto nel novero delle parole d’autore. Wikipedia

La serendipità è diventata un concetto famoso in seguito al film “Serendipity- quando l’amore è magia” del 2001, e che vede come attori John Cusack e Kate Beckinsale.

In questo film sembra che l’incontro tra i due protagonisti sia destinato a diventare amore prima o poi: i segnali e la tenacia dei due personaggi renderanno realtà questo presagio. Il loro incontro si può definire una coincidenza fortunata, perché sono la persona giusta uno per l’altro.

Ma esiste davvero la serendipità nella vita reale? La psicologia e la scienza stanno studiando questo fenomeno per capire come il nostro cervello riesca a formulare intuizioni o nuove idee in situazioni critiche

L’origine della serendipity e il suo significato

Serendip è l’antico nome dello Sri LankaLo scrittore Horace Walpole, coniò il termine Serendipity dopo aver scoperto un’antica favola persiana “i tre principi di Serendip”.


Questa storia si basava sulle capacità di questi principi di riuscire a cavarsela sempre, grazie a un particolare dono innato: la capacità di realizzare scoperte per caso e con perspicacia che fossero in grado di salvarli in ogni momento.

Da lì questo termine, venne a designare il momento magico e intuitivo in cui scopriamo o conosciamo qualcosa che ci può essere utile in determinati momenti. Si dice che la serendipità sia alla base di molte scoperte.

Ecco alcuni esempi e scoperte associati alla serendipità

Alcuni esempi di serendipità riguardano scoperte scientifiche o idee per produzioni culturali.

Potremmo definire queste scoperte coincidenze fortunate, per distinguerle dalle cosiddette illuminazioni che derivano esclusivamente da ragionamenti o deduzioni dell’ingegno umano. Vediamo alcuni esempi:

  • Sembra che i personaggi di Dr. Jekyll e Mr. Hyde nascano da un sogno di Stevenson, che poi ha deciso di mettere nero su bianco.
  • La scoperta della penicillina fu un caso di serendipità: il Dr. Fleming stava infatti analizzando una coltura batterica quando una parte di essa con un fungo fu contaminata. Fleming vide che i batteri non crescevano intorno alla parte con il fungo e suppose che qualcosa li stesse effettivamente uccidendo. Da questa scoperta fortunata e dalla sua supposizione si arrivò poco dopo alla scoperta della penicillina.
  • La scoperta delle Americhe di Cristoforo Colombo fu solo una coincidenza fortunata dal momento che in realtà l’obiettivo del viaggio era raggiungere le indie.

La Serendipità nella Scienza

Si può valutare la serendipità come un processo scientifico? Si può spiegare attraverso delle regole?

Alcuni esperimenti hanno cercato di spiegare questo processo attraverso lo studio del funzionamento del cervello, in particolare studiando alcune situazioni di incertezza. Alcuni esperimenti, realizzati da alcuni ricercatori dell’Università La Sapienza, hanno cercato di trovare le prove per spiegare come il cervello possa formulare delle ipotesi in modo inaspettato o senza l’intenzione di scoprirli.

Alcuni esperimenti riguardavano la capacità di riconoscere alcune lettere proiettate su uno schermo a brevi intervalli di tempo. Normalmente il cervello ha difficoltà a riconoscere le lettere se presentate in maniera molto veloce (ossia inferiore alla soglia di 300 millisecondi).

Realizzando diverse tipologie di proiezioni (con pattern definiti o meno, con velocità superiori ai 300 millisecondi o meno, o tutte le tipologie insieme), i ricercatori hanno scoperto che la capacità di individuare le lettere a tale velocità, migliora in determinate condizioni.

In particolare hanno potuto rilevare che quando non ci sono regole in quello che osserviamo e non abbiamo aspettative, siamo molto più bravi a vedere quello che di solito non riusciamo a scorgere.

Dal punto di vista neurobiologico, sembra che nelle situazione in cui manca la regolarità, il cervello cerca di mantenere un’attenzione vigile e una ricerca attiva ma senza aspettative precise (nel caso degli esperimenti la corteccia visiva manteneva e immagazzinava più a lungo gli stimoli, per aumentare la soglia dell’attenzione).

Il concetto alla base è che se stiamo cercando qualcosa, senza però sapere cosa, tendiamo a rimanere più attenti, avendo così la possibilità di accorgerci di cose, che sennò non saremmo in grado di notare.

Cosa ne pensa la psicologia

A livello di psicologia, ricalcando ciò che dice la scienza, sembra sottolineare che la nostra mente sia vigile e attiva anche nell’instabilità e nella novità.

Quando il nostro cervello è libero di lavorare senza ipotesi o previsioni già stabilite, lavora meglio, perché esplora nuove alternative e rimane più vigile. In psicologia si è infatti parlato a lungo sia di pensiero divergente come una maniera complementare di pensiero, che esce dagli schema, portando nuove soluzioni a problemi che sembrano avere una sola risposta corretta. In questo senso il pensiero divergente è un pensiero creativo e che apporta nuove idee.

La Sincronicità

Secondo Jung non esiste il caso, ma tutti gli eventi sono collegati alla persona a cui accadono, rivelando un’intima connessione tra l’uomo e l’ambiente. Per meglio dire, tutto ciò che accade accade per un motivo, e molto spesso è il nostro istinto e il nostro inconscio che ci guida verso queste connessioni magiche.

A seconda delle interpretazioni, quello che ci insegna la serendipità è quello di mantenere attivo il nostro cervello e il nostro istinto, perché molto spesso le cose più belle accadono quando usciamo dalla routine.

Amore e Serendipità

Il concetto di serendipità in amore si collega un po’ a quello della legge dell’attrazione: l’incontro tra due persone, che da frutto del caso diventa fortunata coincidenza.

Le storie d’amore che nascono per incontri fortuiti sono davvero quelle destinate a durare di più?

Sicuramente è vero che molte storie d’amore nascono da un incontro magico, o nascondono coincidenze, e sono proprio quelle che ci colpiscono di più.

Molto spesso sembra davvero che le cose siano predestinate: trovare sul luogo di lavoro qualcuno che conoscevamo, partire e trovarsi di fianco una persona conosciuta qualche giorno prima, scontrarsi al supermercato o al bar con qualcuno di speciale.

La spiegazione più logica è che molto spesso, quando ci troviamo davanti ad amori nati dalla serendipità, e quindi nati al di fuori dei soliti schemi, noi stessi tendiamo ad essere diversi, imparando a vivere il momento in maniera diversa: con mente e cuore aperto.

Forse è per questo che se riusciamo a dare una possibilità a queste storie d’amore molto spesso si trasformano in relazioni a lungo termine.

In ogni caso, come diceva Jung con la sua sincronicità, tutto ciò che accade non è casualità, è un messaggio che arriva dall’ambiente e dal nostro inconscio e che dobbiamo essere in grado di interpretare perché ci possa insegnare qualcosa: perché dall’amore c’è sempre da imparare.

Perché abbiamo bisogno della serendipity

Allenando il pensiero laterale (o creativo) quello stimolato, ad esempio, dagli indovinelli, ci si esercita a non pensare solo secondo logica.

Facendo sì che emozioni e sensazioni entrino nei ragionamenti, si rende la mente elastica, si sviluppano immaginazione ed intuizione, necessari al problem solving.

Con il flusso di attività trasparente, si creano collaborazioni, si scoprono diverse fonti di informazione, talenti nascosti, nuove conoscenze, e si ricevono aiuti inaspettati, che permettono il progresso dell’individuo e della società.

La nostra reazione agli imprevisti e alle crisi definisce chi siamo.

Una delle frasi più famose di Viktor Frankl era la seguente: When we are no longer able to change a situation, we are challenged to change ourselves” (Quando non siamo più in grado di cambiare una situazione, siamo chiamati a cambiare noi stessi).

Forse, è proprio questa sfida la più grande serendipity che il coronavirus ci ha offerto!

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